Naturalismo e magia
Il chirocefalo: secoli di storia in un crostaceo
Il lago di Pilato ospita non solo miti e leggende, ma anche un animale preistorico assolutamente unico nel suo genere: il Chirocefalo
Il Chirocefalo dei Marchesoni (Chirocephalus Marchesonii) è un piccolo crostaceo endemico, il che vuol dire che vive qui e in nessun’altra parte del mondo, dal colore rosso corallo, che si trova proprio qui, nel Lago di Pilato. Queste acque, che da sempre sono luogo di culto e misticismo, ospitano questo minuscolo animale che ha resistito e resiste ancora da epoche precedenti all’inizio della storia dell’umanità; questo crostaceo offre anche uno spunto interessante per rileggere la storia dell’evoluzione.
Ma quando fu scoperto questo sensazionale e minuscolo animale? Era nel 1953-54 quando Vittorio Marchesoni, direttore dell’Istituto di Botanica dell’Università di Camerino, condusse una campagna di ricerche idrobiologiche nell’area dei Monti Sibillini. Analizzando le acque del Lago di Pilato il gruppo di ricerca trovò questa nuova specie di crostaceo, che si scoprì risalire a ben due milioni di anni prima: un solo centimetro di lunghezza e secoli di storia.
Cover foto di ©Luca Galbiati
Il Chirocefalo è un crostaceo branchiopode appartenente alla famiglia Chirocephalidae e ha una caratteristica molto peculiare, ossia quella di sapersi adattare a forti stress ambientali stagionali: il chirocefalo è capace di produrre le cosiddette “cisti”, delle vere e proprie barriere protettive che gli permettono di isolarsi e conservarsi fino a quando non si ricreano le condizioni giusti per riemergere.
Questo contente loro di tornare in superficie durante la stagione estiva, nello specifico da giugno a settembre, quando le nevi si sciolgono. Il loro ciclo vitale è praticamente sincronizzato a quello del lago, incredibile no? Le cisti che vengono deposte non si schiudono tutte, ma alcune restano nella sedimentazione del lago o anche tra le rocce, questo fa sì che la specie aumenta le proprie possibilità di sopravvivenza qualora le temperature dovessero farsi davvero troppo rigide, oppure che la stagione estiva tardi davvero ad arrivare.
Questo crostaceo è riconoscibile anche per la sua particolare struttura anatomica: il corpo dalla forma quasi cilindrica, l’assenza del carapace, e due grandi occhi neri. Il corpo è composto da, potremo dire, tre sezioni ossia il capo, il torace, con undici pia di appendici natatorie per permettere la respirazione e l’addome, comprensivo anche degli organi riproduttivi (sacco ovigero per le femmine e una coppia di peni per i maschi.
Nonostante le sue incredibili capacità di resistenza, anche il chirocefalo si è trovato a fare i conti con i le difficoltà del cambiamento climatico, già dal 1990, quando corse per la prima volta un gravissimo pericolo d’estinzione, a causa di due estati particolarmente secche, quando il lago si prosciugò completamente.
Proprio in quell’anno fu pensato anche un progetto di tutela e salvaguardia dell’animale, che però non trovo attivazione, ma nonostante le grosse difficoltà fu lo stesso animale a trovare il modo di sopravvivere, deponendo le proprie uova più in profondità nelle acque del lago, così da “aggirare” il prosciugamento del lago.
La scarsità d’acqua si traduce per questo crostaceo con il rischio più grande per la sua sopravvivenza perché comporterebbe uno sconvolgimento del suo habit e delle sue abitudini, soprattutto riproduttive. E anche se questo animale ci ha dimostrato per secoli di sapersela cavare e superare ogni difficoltà, dobbiamo ricordarci che il problema del cambiamento climatico è reale e tocca ognuno essere vivente, fino alle più piccole, ma resistenti, specie di invertebrati.
L’escursione verso il lago di Pilato sul monte Vettore, alla ricerca del Chirocefalo, è sicuramente una dell’esperienze escursionistiche più belle che potete fare, ma ricordate sempre di fare attenzione negli ambienti che visiterete, soprattutto per il rispetto della flora e della fauna locale, che anche nella sua più piccola forma, ha bisogno di silenzio ed adeguatezza.
Questi luoghi sono custodi di un’inesauribile ricchezza naturalistica, se anche tu sei un appassionato di temi legati alla scienza e alla natura dei Monti Sibillini condividi con noi le tue conoscenze e le tue esperienze scrivendo a info@magicmountains.it