Miti e Leggende
Il Paradiso della Regina Sibilla: il viaggio di Antoine de la Sale
Gli epici racconti tramandati da avventurieri e cavalieri sul magico Regno della Regina Sibilla si animano nel viaggio dello scrittore Antoine de La Sale. Facciamo un'analisi
Gli epici racconti tramandati da avventurieri e cavalieri sul magico Regno della Regina Sibilla, celato in una grotta in cima al Monte che porta il suo nome, hanno sedotto per secoli visitatori, letterati e studiosi che, ammaliati dal mito della Sibilla Appenninica, si sono avventurati sui Monti Sibillini in cerca di quel luogo paradisiaco e della sua divina padrona.
Il 1° giugno 1420, lo scrittore francese Antoine de La Sale si recò sui Sibillini per volere della Principessa Agnese di Borbone, fortemente incuriosita dai racconti e dalle leggende legati alla famigerata grotta della Sibilla. L’autore francese decise in quell’occasione di tenere un diario di viaggio, un resoconto della sua avventura alla ricerca di questo celebre regno nascosto, che intitolò “Il Paradiso della Regina Sibilla” e che consideriamo oggi una delle principali opere letterarie sul patrimonio culturale dei Sibillini.
Cover foto di Magic Mountains
Lo scritto di de La Sale, grazie ad una astuta miscela di elementi cronachistici e racconti fiabeschi, si presenta come un memoriale di viaggio in perfetto equilibrio tra realtà e immaginazione. Lo scrittore francese comincia infatti la sua avventura letteraria descrivendo minuziosamente il percorso che conduce in cima al Monte Sibilla. De La Sale fornisce al lettore molteplici dettagli su quei luoghi, in particolare sulla vegetazione (descrivendo i fiori pollibastro e centofoglie), ed inizia così a costruire un contesto solido e credibile per la sua opera e soprattutto per i racconti che seguiranno.
Antoine de La Sale, fin dall’inizio del suo scritto, cerca di mostrarsi razionale e totalmente immune al fascino misterioso delle leggende sulla Sibilla ma, giunto alle porte della mitica grotta, il tono del racconto inizia lentamente a mutare. Lo scrittore accede timoroso alla prima sala, illuminata da qualche raggio di sole che penetra da un buco nella roccia, ma è lì che si ferma la sua avventura, perché addentrarsi senza mettere a rischio la propria vita sarebbe impossibile.
L’autore francese decide a quel punto di proseguire il racconto con le storie e le leggende giunte a lui dalle persone incrociate sul suo cammino: contadini, preti e locandieri sono le fonti dello scritto di de La Sale, custodi dei racconti popolari e dei resoconti di viaggio di cavalieri e signori che, prima di lui, si erano avventurati nel regno della Sibilla. È così che Antoine de La Sale irretisce l’attenzione dei suoi lettori, con la magia e il mistero delle storie riportate e con la precisione e l’attenzione nel descrivere il percorso interno alla grotta e il misterioso paradiso della Regina Sibilla.
Antoine de La Sale si affida così al racconto di altri. I primi testimoni sono due giovani di Montemonaco che si sono avventurati nella grotta per poi fermarsi al primo ostacolo, uno stretto passaggio attraversato da una corrente d’aria violentissima. A seguire un prete creduto pazzo dai suoi concittadini, che si era avventurato nella grotta per accompagnare un cavaliere tedesco. Il sacerdote racconta che per superare la prima prova è necessario farsi coraggio e dopo qualche metro il vento diminuisce, così come per la seconda – un ponte strettissimo che si allarga solo se percorri alcuni passi con coraggio. É così che si giunge al terzo ostacolo: due spaventosi dragoni dagli occhi fiammeggianti che si rivelano essere poi inoffensivi e per ultimo, due cancellate di metallo che sbattono rumorosamente, aprendosi e chiudendosi con violenza, pronte a schiacciare chiunque intenda attraversarle.
Superata l’ultima prova, ci si trova ad una porta di cristallo che conduce nel regno della Sibilla. A quel punto del viaggio una folla di cortigiane e cavalieri ti accolgono per accompagnarti dalla Regina, attraversando stanza sontuose e giardini incantevoli. Giunto al cospetto della Sibilla, al visitatore viene chiesto di scegliere una dama e di ricordare che avrà solo tre possibilità di uscire dalla grotta, il nono, il trentesimo o il trecento trentesimo giorno. Fino alla sua partenza, il cavaliere potrà godere della compagnia della sua dama e di tutti i piacere terreni offerti dalla Sibilla. Il Paradiso della Regina Sibilla viene quindi descritto come un luogo dionisiaco di perdizione, dimora di poteri demoniaci.
Il breve racconto d’avventura di Antoine de La Sale è quindi un avvincente diario di viaggio che propone una dettagliata ricostruzione della grotta e del regno della Sibilla in uno stile cronachistico ma estremamente ammaliante, contaminato da diversi elementi del romanzo fantasy novecentesco. Lo scrittore francese si pone come un giornalista medioevale che indaga su dicerie e racconti popolari locali, intervistando abitanti del posto e appuntando dettagli entusiasmanti.
É molto interessante analizzare le dichiarazione di de La Sale alla fine del resoconto. Nelle ultime righe, l’autore afferma con fermezza che non crede assolutamente in tutto ciò che ha riportato, ponendosi quindi come demistificatore dell’universo magico e misterioso che ha raccontato. Lo scopo della sua opera sembra quindi quello di verificare e confutare la veridicità delle testimonianze locali, ma in un periodo storico come il ‘400, fortemente oppresso dall’inquisizione cattolica, il suo scritto potrebbe anche essere un modo piuttosto scaltro di approfondire il senso delle leggende dei Sibillini senza però rischiare alcuna condanna di eresia.
E tu? Se sei mai andato in cerca della Grotta della Sibilla ed anche tu hai scritto un resoconto del tuo incredibile viaggio come Antoine de La Sale, raccontacelo a info@magicmountains.it