Sentieri Magici 06.1

Sulle tracce di Maghi e Negromanti che frequentavano le sponde del lago per i loro incantesimi esoterici

Il sesto itinerario, partendo da Castelluccio, si sviluppa fino ad arrivare al leggendario Lago di Pilato, un lago montano d’altura, situato sul monte Vettore ad una quota di 1.941 m.. Conosciuto e spesso definito come “il lago con gli occhiali” per la forma dei suoi invasi complementari e comunicanti nei periodi di maggiore presenza di acqua, nella tradizione il lago è considerato un luogo misterioso, magico e demoniaco.

Prende infatti il suo nome da una leggenda secondo la quale nelle sue acque sarebbe finito il corpo di Ponzio Pilato, giustiziato dall’imperatore Tito Vespasiano e in seguito caricato su un carro trainato da due bufali che da Roma lo trasportarono fino ai Monti Sibillini e si gettarono infine nel lago. Dal XIII secolo il lago divenne luogo di ritrovo di negromanti che vi salivano a consacrare libri di magia nera  ai demoni che ne abitavano le acque. Ogni volta che qualcuno evocava gli spiriti maligni del lago si scatenavano violente tempeste che distruggevano i raccolti della zona, e tale era l’afflusso di questi negromanti da costringere le autorità politiche e religiose del tempo a proibirne l’accesso e a far porre una forca, all’inizio della valle, come monito.

Sentieri Magici 06.2

Tra i valichi dei Monti Sibillini dove antiche ritualità, tra religione e magia oscura, si incontrano.

L’itinerario complementare proposto si estende tra la Forca di Presta e Forca di Viola, attraverso il lago di Pilato. Un percorso questo che vuole attraversare i valichi delle Montagne per scoprire e conoscere quei luoghi dove gli antichi rituali religiosi delle comunità di montagne si mischiavano alle leggende degli stregoni e alle storie di magia nera. Forca di Presta è situato a 1.550 m sui monti Sibillini, ai piedi del monte Vettore, dividendo il territorio in due, tra due diverse regioni della provincia di Ascoli Piceno da quello della provincia di Perugia.

È uno dei luoghi montani più caratteristici e famosi della provincia ascolana e anche uno dei punti di accesso ai Piani di Castelluccio: qui è possibile infatti osservare da vicino la parete del versante arquatano del monte Vettore, che sale quasi verticalmente, e l’asperità del suo aspetto roccioso. Candido Augusto Vecchi, nelle sue memorie, racconta che questo valico fu attraversato dal generale Giuseppe Garibaldi all’alba del giorno 27 gennaio 1849. L’eroe dei due mondi dopo aver lasciato il paese di Arquata del Tronto, si diresse verso Rieti percorrendo la strada che sale a Pretare e, oltrepassando questo valico ed i Piani di Castelluccio, raggiunse il piccolo borgo di San Pellegrino di Norcia dove sostò per trascorrere la notte. Fino alla cima di questo passo montano il generale fu scortato anche dal figlio del governatore arquatano che in suo onore portò una bandiera tricolore di seta.

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